lunedì 27 settembre 2010

Cosa bolle in pentola?

Occhio di drago, lingua di serpente, ali di pipistrello, cartelle cliniche, funghi allucinogeni, scarpotti alla pernice e una splendida copertina di Davide De Cubellis.
Qualcos'altro che può dirvi qualcosa lo trovate QUI, sul blog della NPE.
La copertina anche io la voglio nel blog e ve la faccio vedere.

Per il resto vi dico solo: ripassate di qui, o di tra una settimana, che di porte verso altri mondi ve ne spalancheremo parecchie.

domenica 26 settembre 2010

In silenzio

Silenziosamente mi affaccio alla finestra: l'occhio non corre, non si rilassa. Si impalla contro un muro. 
Guardo questo cortile, è bello. Questi palazzi alti mi ricordano i palazzi della periferia di Genova.


Non devo ossessionarmi, capita a tutti di dover stare in posti che non ci appartengono.
Capita a tutti di vivere lontani dalla terra dell'anima.
Il gioco vale la candela, soprattutto nel mio caso visto che faccio il lavoro che volevo fare, e "lavoro" per iniziare ad assomigliare alla persona che vorrei essere...
Nonostante tutto, nonostante le persone che mi riportano sulla terra quando, tranne che fisicamente, mi sento altrove, non riesco ad amarti Roma.
Non è sempre vero che l'amore viene con il tempo.
Con il tempo viene la sopportazione, neanche sempre.
Ci penso un attimo e mi accorgo che vorrei riuscire a raccontarvi qualcosa di più emozionante che il panico dell'emigrante.

martedì 21 settembre 2010

Crepuscoli

Mi dicono che sono cupa.
Che ho sempre il muso, anche quando rido.
Che mi vesto sempre di nero ma non sono dark.
Che mi trucco gli occhi in modo troppo pesante, come i dark ma non sono dark.
Mi dicono che spesso perdo lo sguardo verso un orizzonte che altri non vedono in fondo alle vie.
Che negli occhi ho sempre una scintilla lucida.
Che mi perdo nei pensieri e standomi vicino si ha sempre la sensazione che - in realtà - mi manchi qualcosa.

Mi dicono che devo imparare la leggerezza, la spensieratezza.
Mi dicono anche un sacco di cazzate.

Sarà che forse, a modo mio, la mia leggerezza è legata a qualcosa di un po' crepuscolare.
Sarà forse per questo che amo una città dove il sole muore invece che nascere?

Genova - Porto Antico - 02/09/2010

Cammino sulla via di casa a Roma.
Chiudo gli occhi un attimo davanti al cancello e respiro a lungo.
In fondo alla via c'è il mio orizzonte infuocato, il mare che si incendia e quel pezzo di cuore che al crepuscolo mi tiene compagnia...

ancora il porto 09/09/2010

domenica 19 settembre 2010

"Metterci la faccia" un po' inconsapevolmente.

Volevo bullarmi da tempo.
O forse non lo volevo fare.
O forse volevo farlo dopo aver letto questo libro che ancora non ho avuto tra le mani.
O forse non mi è mai fregato di farlo.
Non so come dirlo.

Mio malgrado sono diventata una ragazza copertina.


Era Maggio, uscita da poco dall'ospedale, stavo a Cinecittà sul set del cortometraggio della Scuola Romana dei Fumetti (fatto in collaborazione con la NUCT). Scuola che ho frequentato e con cui collaboro sempre molto volentieri.
Ero sul set, presa da un forte dolore alle vertebre e soprattutto dalla tensione di lavorare su con la consapevolezza di poter dare il 20% della mia energia.

Scarico la mail sull'iPhone e rimango pietrificata fuori dal teatro 16 come una cretina per tre quarti d'ora.

C'è una mail di Fabio, il mio ex capo del periodo in cui sono stata una Sickgirl.
Sì, perché il segreto di Pulcinella è che per due anni ho fatto parte di questo progetto italiano che sono le Sickgirl (cosa su cui - forse - aprirò una parentesi più avanti).
Insomma, questa mail parlava di varie cose, tra cui il fatto che Fabio aveva mandato alla NDA PRESS alcune foto di questo mio set inedito per un altri motivi, ma erano piaciute così tanto che una l'avevano usata per la copertina di un libro.

In questo mondo, anche una ragazza che non è bella in modo imbarazzante come me, si emoziona a trovarsi su una copertina.
Figuriamoci sulla copertina di un libro e non di una rivista.
Un libro. Io che ho scelto di appartenere alla schiera degli stoici che continuano a voler stampare carta nell'era del digitale,  io che considero il mio lavoro un modo di R*esistere in una società sempre più votata alla pigrizia mentale, dopotutto faccio parte dei meccanismi di produzione della cultura.

Dicevo, trovo questa mail e rimango di pietra.
Realizzo che è anche la mia immagine a stare su un libro.
Non solo il mio nome come redattrice, la mia testa, il mio ruolo di editor.
E poi è un libro che parla di New Wave!

Ma che cazzo ci faccio io in copertina su un libro che parla della scena post punk inglese?
Io sono nata nell'ottantacinque.
Quel periodo l'ho vissuto di riflesso solo perché me lo sono andata a cercare nelle pagine dei libri e nei suoi suoni nella musica.

Quella foto fa parte di un set inedito che racconta i momenti immediatamente successivi al mio esaurimento nervoso dello scorso anno. Un set che si chiama Arkham Asylum certamente più per attinenza ai racconti di Lovecraft che ai fumetti di Batman.

Indosso una camicia di forza cucita a mano nelle notti insonni per esorcizzare qualcosa che non va.
Quelle foto sono state fatte di corsa, in situazioni deliranti per cui il photo-set vero e proprio non è mai stato completato.
Eppure... mi ha fatto sorridere. Parecchio.



Anche se questa foto non racconta secondo me cosa è stato il New Wave, anche se ho un piercing in faccia e anche se è un'immagine molto più legata a quello che è il mio tempo, tra la fine degli anni novanta e soprattutto questo primo decennio degli anni duemila, non importa. Dopotutto sono una ragazza copertina.

Altre informazioni su questo libro le trovate QUI sul sito di NDA.

martedì 7 settembre 2010

Armi di distrazione di massa.

Giornata pesante.
Giornata da bagno di sangue e nervosismo perpetuo.
Giornata del cazzo insomma.

Anche se ha un lato oscuro piuttosto inquietante (se non sapete di cosa parlo seguite questo link e scaricate il pdf) oggi ho voluto bene a Google, per la sua arma di distrazione di massa.


Sì perché questa cosa è un'arma. Quanto il banner a forma di pacman. La puoi pensare solo se vuoi distrarre la gente, mica perché sei figo e ti diverti, QUESTO è fatto da qualcuno di figo e che si diverte (a tirarti scemo).

E queste maledette bollicine mi lobotomizzavano tra una testata al muro e l'altra, trascinandomi inutilmente nel loro mondo colorato ottenuto con il semplice movimento del mouse, mi incantavano come le bolle di sapone incantano i bambini...




Momenti di distrazione che durano un attimo, ma spengono il cervello completamente.
Avete presente un'ebete? Dai, una che che apre un task e prima di immettere la chiave di ricerca nella barra perde addirittura 40 secondi del suo tempo a muovere quelle stupide pallette?
Così. Proprio così.


Ecco. Vedo che avete capito.

mercoledì 1 settembre 2010

Kaydra, la ragazza delle nuvole.

La prima volta che mi è arrivato tra le mani il faldone con le tavole di questa storia ho avuto un lungo brivido lungo la schiena.
"Ma che fai? Come ti permetti di chiedermi un consiglio su una storia fantasy? Ma ti sembro il tipo? Sì, ok che siamo amici, ma non è che perché sono amica tua adesso mi leggo le storie fantasy e poi ti accompagno a una serata reggae. Non se ne parla proprio!".

Infatti poi è andata a finire che a più di una serata reggae ce l'ho accompagnato, pure a cena in cui posti dove ho detto "No. MAI E POI MAI! Ho una credibilità da difendere IO", e quel centinaio di tavole le ho lette e le ho rilette tutte quante.
Mi sono anche piaciute, le ho anche corrette e ho faticato per convincere questo ragazzo a rimboccarsi le maniche e stamparsi questo fumetto.

Sto parlando di Gianluca Romano, imberbe disegnatore stanziato nella capitale da parecchi anni, amico nerd che mi spaccia i videogiochi quando ho bisogno di spegnere il cervello, con cui passo le nottate a disegnare (io a far finta, lui a farlo bene) e pomeriggi interi a sperperare lo stipendio in fumetti e aperitivi. 

Ora sta finendo quelle tavole, sta lavorando per stamparsi il fumetto e non vedo l'ora di averlo tra le zampe per regalarlo a un po' di persone a cui sono convinta che piacerà. 

Per le anteprime, per capire di cosa stiamo parlando vi direi di fare un giro su Kaydra - la ragazza delle nuvole, il blog che ha dedicato a questa storia, fresco fresco di apertura.
Un altro di quei progetti che dal basso del mio essere nessuno mi piace sostenere in prima persona.
Vai Gianluca ;)