venerdì 8 aprile 2011

Con le valigie in mano.

Il titolo di questo post l'ho scritto due giorni fa.
Poi avevo scritto mille cose diverse.
Poi le ho cancellate tutte.
Esattamente come le cose che ho deciso di non portarmi più dietro, di buttare via perché non mi servono più.
E anche le prime parole di questo post non mi servivano più.

Siamo agli sgoccioli.
Tre anni fa mi sono trasferita a Roma, lasciando sulla linea del treno per Genova una scia di lacrime che pareva partissi per la guerra.

Ed è anche vero che per certi versi è stata una guerra.
Sono arrivata nella Capitale con una valigia, i gatti, e una montagna di sogni.
Con l'illusione che sarebbe andato tutto bene, che i miei sogni e la mia felicità fossero lì a portata di mano.
Ma i desideri sono dei figli di puttana e costano lacrime, sudore e amore.
L'ho già detto che non è stato facile. A dire il vero non conosco molte persone che hanno ottenuto quello che desideravano percorrendo una via facile.
Anzi, non credo proprio di conoscerle, o se le conosco mi rendo conto di non stimarle più di tanto.

Sono sempre stata circondata da gente incredibile, in tutte le mie “vite”.
Ho avuto l'estrema fortuna di crescere in mezzo a persone che non mi hanno difesa dalle difficoltà ma mi hanno insegnato ad affrontarle, senza ripiegarmi su me stessa alla prima sconfitta.
E tutti loro, che stanno sparsi un po' ai quattro angoli del globo (e su buona parte dell'Italia), io li amo profondamente.

Lunedì sarebbero esattamente tre anni dal mio arrivo a Roma.
Questo fine settimana è il momento di ripartire, di tornare a Genova con un furgone pieno di libri, di ricordi e senza aver più visto Phobos e Deimos.
Sì, ne ho parlato anche troppo di quei gatti. Lo so bene. Ma continuano a venirmi a trovare nei sogni. Succede, come succede per i grandi amori: ti rimangono sempre addosso.

Tutte le scatole sono pronte.
Tutte le valigie sono chiuse.
Vi ho abbracciati quasi tutti qui.
Maledetti, siete riusciti a farmi vacillare sulla mia decisione numero uno: dal primo giorno in cui sono arrivata a Roma ho sempre voluto andarmene, e per un attimo stavate per farmi cambiare idea.

Ma è solo un passaggio.
Chiudo una pagina di tre anni intensissimi, belli, faticosi, dolorosi, infelici, gioiosi. C'è stato tutto qui. Tranne un cielo che ho amato e il mare in fondo alle vie.

Ma ci siete stati voi, che stasera non avete giocato più quando è arrivato il tiramisù. Che mi avete abbracciata come se ci vedessimo domani per il caffè ma forse no aspetta non sto capendo molto bene.

Sono stata brava, è scesa solo una lacrima lunga, dopo i primi quattro passi da quando mi sono avviata verso casa.

Questa volta, appena partirò mi guarderò indietro, e so già che che grazie a voi tra i libri, i fumetti, i disegni, i vestiti e tutto il resto, mi sto portando via una nuova pelle. Dove è impresso qualcosa di indelebile come i miei tatuaggi, ma che possiamo vedere solo noi.

(se ve lo state chiedendo questa era la torta del compleanno mio e di LRNZ, proprio così)

(Rrobe non ti lamentare se è un post sentimentale).

3 commenti:

Valentina Griner ha detto...

Hai fatto più cose tu di tanto mondo che conosco, non voglio pensare a cosa farai da qui all’estate. Ma chi prendi in giro?? Hai testa, carattere, bravura e sei pure giovane! Oggi c’è il sole e stai partendo come al solito, tra una fiera, un evento o altro, solo con più peso in spalla, certo.
So che non è facile essere ottimisti, anzi, oltretutto ho sempre avuto un certo odio per le persone ottimiste. Ma ti ho già detto e ti ripeto che per te non mi preoccupo proprio!
Mi spiace dirtelo, ma la via facile ti è assolutamente preclusa: sei condannata a lavorare con quello che sai fare e ad ottenere le cose per merito, a lavorare solo con la gente che ti piace, a sbattere contro grandi dolori che, devo essere banale per forza, aiuto!, ti toccano se vuoi grandi gioie.
So che ti darò un enorme dolore, ma non guiderai mai una Porsche! Rassegnati!
Perciò parti col treno delle ferrovie statali, non fare troppi casini e buon viaggio!
Tanto ci si vede presto, almeno sulle vie dei fumetti…
Un bacio =)
Valentina

Amal ha detto...

Quanto sei bella Vale? Sì effettivamente la via facile non mi appartiene più di tanto, e ho una certa propensione a preparare le valigie e rimanere in movimento costante. Tutto questo è bene.
Questa volta mi porta su un amico blu, che non è un puffo ma un furgone. In buona compagnia, come all'andata. Semplicemente con un po' di lacrime in meno.

Ci si rivede presto, su una via o su un'altra non farà tanta differenza.
Ti abbraccio assai.

Ti aspetto seduta sugli scogli!

Tintinnoir ha detto...

Che poi in realtà non esistono partenze e ritorni, esistono viaggi. Dove ci s'incontra.
Buon viaggio.