giovedì 28 ottobre 2010

Ho chiuso la valigia di cartone


Sono in partenza per Lucca, come più o meno l'universo mondo in questi giorni.
Ho un bagaglio pieno di storie, la voglia di andarci e di prendere in mano il frutto di questo lavoro durato tanti mesi.
Ho voglia di vedere gli autori di Wonderland tutti insieme.
La valigia è chiusa.
Le cose da fare prima di partire sono ancora tantissime.

Le cose che vorrei dirvi troppe per il tempo a mia disposizione.
Vi lascio al volo con due belle notizie.
La prima è l'anteprima di questo volume sul sito si XL di Repubblica. Andate, guardate, leggete e perdetevi. Questa è la via da seguire.

La seconda è l'invito alla presentazione del volume, sabato 30 alle 10.00 nella sala incontri di Palazzo Ducale a Lucca (qui l'evento Facebook).

Mi troverete anche a dispensar sorrisi allo stand NPE al padiglione editori di Piazza Napoleone.

Non sono pronta, ma o la va o la spacca.
Tutto il resto ve lo racconterò al mio ritorno, o su twitter (sia il mio che quello di Wonderland quindi se vi capita fateci un giro).

Parto per il Paese delle Meraviglie.
Spero di incontrarvi lì.

giovedì 14 ottobre 2010

Autoritratto

Non ho mai fatto un autoritratto.
Ho sempre usato altri personaggi per raccontare i miei stati d'animo.
Ho speso mille parole per descrivere le sensazioni.
Ho fotografato o rubato immagini.
Ho citato canzoni, immaginato altri modi per raccontare.
Ho rubato le battute migliori nascosta dietro le quinte di un palcoscenico.

Oggi ci ho provato per la prima volta.
Cimentandomi anche in uno stile di disegno (se lo vogliamo chiamare così) che non avevo mai provato.
Macchie di colore che prendono forma. 
Questo è il risultato:





martedì 12 ottobre 2010

Il te' del cappellaio

Devo dire che Wonderland ha avuto un risvolto non irrilevante nelle mie giornate, quasi che davvero volesse trascinarmi in un altro posto, farmi vivere eternamente nel Paese delle Meraviglie.
E mi piace. Mi piace perdermi dietro a un Coniglio Bianco. Mi piace nascondere la mia realtà dietro un progetto come questo.
Mi piace anche prendere tutti i pomeriggi il te' con il Cappellaio Matto con lo Stregatto che si appropria della mia tazza e mi fa i dispetti.

Così, giusto perché è un post che dice davvero qualcosa più di niente...
Ma se vi va, se state attenti, potete anche vincere una copia del libro rispondendo alle domande che vi vengono poste nella tana del Bianconiglio al di là dello specchio (così per poter di nuovo mischiare più mondi).

Un po' prima dell'ora del te' un po' dopo dell'ora di pranzo.

Dove? QUI ovviamente!


Espressione eloquente.

martedì 5 ottobre 2010

Il tempo di cottura

Dopo aver rimestato ben bene nel pentolone, dopo aver lasciato riposare il giusto tempo il composto ecco a voi un po' di preview su cosa vi presenteremo a Lucca Comics&Games 2010.
Siete pronti?
E allora: follow the white rabbit, reach wonderland, and then sail again...
Tutto quello che volete sapere lo troverete QUI.

domenica 3 ottobre 2010

Tirare il freno a mano

Ci sono dei periodi dell'anno in cui ciclicamente, per un motivo o per l'altro, sembra che io mi impegni per raggiungere un unico scopo: schiantarmi a duecento all'ora in una vetrina.
Sembra che ogni mia azione vada in questa senso.

Giusto per sfatare quel che dice il mio amico Roberto, ovvero che sono un incidente al rallentatore (vado troppo veloce), per avvalorare quello che dice il mio amico Mauro, cioè che ho un aurea di guai che mi gira attorno tipo Sirio il Dragone.

In questi giorni ho fumato troppe sigarette, mangiato troppo poco e non ho mai dormito veramente.

Stanotte galleggio tra una cosa da concludere entro ieri, un'altra da concludere la settimana scorsa e l'ansia di quelle da concludere entro lunedì.
Come in una grossa bolla di sapone, una guaina troppo fragile per proteggermi il cervello.
Accendo l'ennesima sigaretta e fisso il vuoto in un punto imprecisato davanti a me.
Scaldo l'acqua per una tisana, spengo la sigaretta, sforzo gli occhi perché mettano ancora a fuoco il monitor del computer e basta.
Non è vero che penso qualcosa.
Non penso veramente a niente.
Se non che ho fumato troppe sigarette.
Che questa volta, io che bevo tutto amaro, metterò due cucchiaini di zucchero nella tisana perché ho bisogno di tirarmi un po' su.
Che devo finire quello che ho iniziato.

E che vorrei non dover tirare il freno a mano, ma rallentare normalmente.
Perché se lo tiro magari nella vetrina di arrivo ai centodieci all'ora e non ai duecento, ma la verità è che vorrei fermarmi prima dello scalino del marciapede e per una volta non schiantarmi proprio.