mercoledì 8 febbraio 2012

Quel mattino che la voce mi aveva abbandonato

Era una mattina non tanto fredda, ma una mattina di ottobre.
Era il quarto giorno consecutivo di Lucca Comics & Games dello scorso anno.
Era l'ennesimo giorno di febbre e laringite, sì, perché tra i miei super poteri c'è quello di ammalarmi il primo pomeriggio di un festival ogni strammaledetta volta.
I sintomi sono sempre gli stessi: perdo la voce, mi sale la febbre (quella che mi fa vedere i draghi verdi sul soffitto) e mi viene uno sguardo da serialkiller che me ne basterebbe la metà per spaventare bambini e adulti.
Peccato che io sia un amore e nessuno se ne accorga mai, in fiera.

In ogni caso, accadde che quel mattino io mi svegliai completamente afona, non un suono, non un filo di voce. Non so se avete idea di cosa vuol dire completamente afona, la mattina prima di un'intervista in cui devi parlare a lungo della Genoa Comics Academy e di Double Shot.
Significa entrare in una farmacia con le lacrime agli occhi, un pennarello in mano, prendere la moleskine e scrivere al farmacista testuali parole: “Tra un'ora ho un'intervista importante e mi serve la voce. Se muoio tra due non è un problema”, cogliere lo sguardo spaesato del farmacista (che cerca di spiegarti che le corde vocali sono una cosa delicata) e aggiungere al suddetto foglio “Non sto scherzando”.
Ed ecco qui, tra i deliri della mia febbre, le belle chiacchiere con redazione di MercuryComics, rinomata trasmissione di Radio Impronta Digitale.
Enjoi!


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