lunedì 6 febbraio 2012

Non fermarti, se ti fermi sei morto.

Di Gazebo Penguins, di Milano (in Siberia), di mostri a due teste, di sciarpe annegate nella birra, di sogni che si avverano e di file di aspiranti suicidi.


Quei maledetti non stavano fermi un secondo. Se cliccate la gif qui sopra ve ne rendete conto. Rovesciavano microfoni, saltavano come matti e spaccavano.
Riuscire a fare delle foto decenti tra il pogo che sfondava le transenne, il fuoco che non funzionava e il fatto che loro non stavano fermi un attimo, faceva sembrare il primo giorno di Gwen Cooper in Torchwood una gita rilassante.

Pensavo di aver preso un treno per Milano, invece, ne sono sicura, ero in Siberia (infatti non solo c'era un freddo di quelli che ti spanano il cervello, ma pure una discreta quantità di vodka liscia nei miei magici bicchieri che non si svuotavano mai).
Sono sicura. Ho preso il treno sbagliato.
E poi c'erano pure i Pinguini (ma non stavano al polo sud?) e un festival che c'aveva un titolo che poi mi tocca farmi delle punture di insulina velocissimamente o il diabete mi stronca.


Vabbè, insomma c'erano loro (che erano il motivo principale per cui ero lì), c'erano loro e quello che li accompagna in giro, che è uno bravo e che ogni tanto mi porta a spasso e io faccio le fotine (perché sono un'autistica con problemi sociali e riesco a vivermi la socialità solo dietro un obiettivo o dopo un paio di bottiglie di vodka), e poi c'era la gente che, appena hanno iniziato a suonare, ha sfondato le transenne ed è partita in un pogo che mi ha fatto sentire di nuovo ggiovane.
Talmente ggiovane che sto scrivendo un po' a caso.


Loro che sono i miei nuovi eroi perché mi hanno fatto morire dalle risate, perché quando è arrivato quello delle magliette e il Capra gli è saltato sopra suonando come un forsennato io non ci potevo credere. Anche se ero dall'altra parte del palco (perché sono una fifona e non volevo farmi frantumare la reflex nel pogo) e avevo montato l'obiettivo sbagliato per scattare questa foto.
Ma nel video che ho raccattato su youtube potete vederlo meglio:


E il Capra che scende dal palco, ci guarda e ci dice "L'avevo sognato stanotte di saltare in groppa a Jacopo e poi l'ho fatto davvero". Il mostro a due teste migliore che io abbia mai visto.








E poi via, a perdersi nella neve, con così tanti gradi sotto zero che volevo mettermi a piangere, ma non l'ho fatto che poi mi si ghiacciano le lacrime sulla faccia ed è un casino. Soprattutto quando la tua sciarpa si è fatta una nuotata in un mare di birra cinque minuti prima...

Il giorno dopo si parla della fila degli aspiranti suicidi per entrare alla mostra della Pixar (due ore e rotte in mezzo a una tormenta di neve), di pranzi, merende e colazioni che arrivano tutte insieme alle cinque e mezza del pomeriggio con una pizza acciughecapperieolive e una tazza di tea caldo (che manco i giapponesi eh), di "Non fermarti che sennò muori". Perché è vero che a parlare del tempo ci si annoia, ma noi, per trovare un bar aperto in centro a Milano la domenica pomeriggio abbiamo camminato delle mezz'ore, e non ci siamo fermati, nemmeno ai semafori rossi, che sennò saremmo morti.


(Tutte le altre foto dei Pinguini le trovate QUI)

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