Quando mi chiedono che lavoro faccio non so bene cosa rispondere.
Dipende dal giorno, dall'orario, dal sentimento, da cosa ho sotto mano.
Dipende dalle notti insonni, dai progetti che ho nella testa, da cosa mi devo inventare.
Insegno? Sì, insegno alla Genoa Comics Academy.
Sono un'editor? Be', in un certo senso sì, lo sono stata e ora collaboro con DOUbLe SHOt anche se non solo in questa veste.
Sono una fotografa? No, mi piace fotografare, e mi capita di farlo inseguendo un sacco di gruppi musicali su e giù per l'Italia. Li ho convinti che le mie foto possono piacerli e allora salto su treni e furgoni a caso molto spesso.
Disegno? Sì, ogni tanto al telefono, quando mi annoio.
Scrivo? Sì, su questo blog e sui post-it dove scarabocchio al telefono.
Sono un ufficio stampa? Be' più o meno, seguo l'ufficio stampa della scuola, ma fa parte della mia entropia.
Dove vivo? A Genova, credo, anche se sono mesi che non ci passo 5 notti di fila, impegnata come sono a rimbalzare su e giù per l'Italia tra festival di fumetto, concerti, visite ad amici e altre cose.
Ecco! Ci sono! Sono un marinaio di terra. Questo è il mio lavoro. Mi sveglio bevo due caffè, e penso a quanti km mi aspettano quella mattina.
Penso a quante persone ho lasciato in giro e contro le quali ho la fortuna di andare a sbattere a tempi alterni.
Penso che poi ritornerò nella mia città di mare, da cui non posso stare lontana.
Perché per calmarmi quando vado ai trecento all'ora ho proprio bisogno di quel quadrato di mare fuori dal terrazzo. Quello che guardo bevendo il caffè al mattino prima di partire o la camomilla quando rientro. Quello che mi lascia dei tramonti infuocati fuori dalla finestra, per darmi il bentornata a casa.
Ecco.
Poi arriva Mauro.
Mauro che come al suo solito ha una definizione perfetta per ogni cosa, che con le parole ha un rapporto così forte da non sbagliarle quasi mai, da trovare quelle giuste.
Mauro che l'ho rivisto a Roma dopo quasi un anno che me ne sono andata e abbiamo cominciato a parlare come se non ci vedessimo da due giorni prima.
E come lui Roberto.
E come Roberto, Martina.
E come Martina, Werther (al quale ho tirato una sola che mi farà pagare per i prossimi sei mesi).
Come Werther, Mary, che mi manda un bacino prima di uscire e che, mentre ho ancora gli occhi stropicciati dal sonno mi dice: "Torna presto".
Torno sempre. Prima o poi. Lo sapete.
Ecco, quando mi chiedono perché faccio questa vita da carro armato, quando mi chiedono perché non sto ferma e buona come le persone normali, quando mi chiedono come faccio a fare mille cose insieme senza capire quale sia la mia strada, posso rispondere così: con il post di Mauro che ha messo oggi sul blog.
Perché sono “Quella che il lunedì scrive del mare, il martedì fotografa concerti a Roma, il mercoledì insegna alla scuola del fumetto di Genova e il giovedì potrebbe essere sulla luna, ma mai troppo lontana.”
Ora andatevelo a leggere. Che parla anche e soprattutto di quelle belle persone che spesso inseguo in giro per l'Italia.
torna quando vuoi.
RispondiEliminaTorno, presto. Prima che passi troppo tempo. E anche voi, quando mi fermo sapete che qui c'è un approdo. :*
RispondiEliminaMarinaia senza vele...ti aspettiamo in un pezzo di mare e cielo che non conosci, Maria Rosaria si...fatti dire se ne vale la pena...e poi lo sai che non puoi mancare per le occasioni speciali... <3
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