lunedì 18 aprile 2011

A volte l'autoironia non basta.

Buongiorno è lunedì.
Buongiorno un emerito cazzo. È lunedì, e nella migliore delle tradizioni del mondo è un giorno del cazzo per la maggior parte della popolazione.
Dopotutto ti tocca ricominciare una settimana di sbattimenti, di lavori che non hai voglia di fare, di tensioni bla bla bla.
Ma tante volte il lunedì è solo il seguito della domenica. Perché anche il giorno prima hai lavorato fino a tardi e non te ne sei andato al mare perché avevi una consegna, lavori in un ristorante e o quello che è.
Be' fatto sta che questa mattina mi sono svegliata presto. La notte mi ero addormentata anche troppo tardi. Perché la mia cazzo di testa a volte non si spegne mai.
A volte la mia autoironia non basta per nulla a far smettere di gridare il mondo nelle mie orecchie.
Non mi basta prendermi per il culo perché, per quanto io mi sforzi di essere una persona per bene, sono una scapestrata che deve sempre ricominciare dalle macerie delle sue certezze. 

Ancora in pigiama ho letto la mail con il primo caffè in mano.
Ho aperto l'editor del blog e ho iniziato a scrivere questo post.
In cui volevo dire tutt'altro.
Ma oggi è lunedì. E dopo aver fatto un'illustrazione a tempo di record, aver corretto un testo e sistemato una serie di situazioni complicate in vista di Napoli Comicon e del Salone del Libro di Torino sono riuscita a completare questo post alle 16.00

Per cui non ha senso, anzi, come dicono nello stimatissimo blog di Lamentazioni, “Niente A Senso”.



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